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 9maggio'78 testimoni partecipi raccontano

parte prima: la gioia nell'impegno 

 

     Peppino veniva a vedere quello che si faceva a Terrasini nelle rappresentazioni teatrali. Era un gruppo che faceva anche interventi culturali musicali, dibattiti e qualche piccolo spettacolo musicale e Peppino frequentava il Gruppo OM di Terrasini. L’avevo conosciuto come compagno di scuola alla scuola media all’inizio degli anni 60, tutto quel periodo della scuola media e poi successivamente anche al ginnasio e al liceo. Nel periodo successivo per qualche anno ci siamo persi di vista. Ci siamo riavvicinati alla fine del ‘74 perché a Terrasini era c'era un gruppo teatrale che stava facendo qualcosa.

   Alla fine degli anni ‘76 ‘77 abbiamo fatto alcune campagne elettorali assieme, con Lotta Continua, poi nel ‘77 abbiamo aperto un circolo a Cinisi che è nato, stranamente, da un fallito concerto che dovevamo fare. Io e altri ragazzi abbiamo cercato di far nascere un questo circolo, l’abbiamo chiamato circolo "Musica e Cultura" e Peppino è stato uno degli artefici delle attività del circolo che non era solo musicale, tutt’altro, anzi andava molto sul sociale: si facevano dibattiti, si facevano cineforum, si facevano tante attività anche nel sociale

    Io l’ho incontrato solamente a qualche assemblea a Palermo presso la facoltà di architettura, nel ‘76 e nel ‘77 e da ultimo anche nella primavera del ‘78 cioè poco prima che …  assemblee generali nelle quali si prendeva la parola e … 

    Avevo conosciuto Peppino Impastato perché in quel periodo io mi trovavo a Terrasini e siccome militavo anch'io nella sinistra avevo trovato questo gruppo che si era già formato a Cinisi precedentemente al mio arrivo

    Abbiamo ripreso i rapporti: c’era un gruppo a Cinisi che si stava organizzando per fare attività culturale e musicale e quindi ci siamo riavvicinati. I due gruppi, quello di Terrasini e di Cinisi, si fondono, si mettono insieme, erano molti di più quelli di Cinisi in quel periodo, di meno quelli di Terrasini, e nasce l'associazione "Musica e Cultura" nel ‘76. In questo modo l'attività politica, l’attività culturale e sociale aveva un taglio particolare già fin da quegli anni con "Musica e Cultura" viene fuori una capacità maggiore di intervenire all’esterno, di portare all'esterno le nostre analisi

     Noi eravamo un gruppo di Terrasini e aveva cominciato ad avvicinarsi a loro: si faceva più che altro inizialmente attività culturale, proiezione di film, dibattiti e che un po' rispecchiavano i temi di allora. Beh, politica è un po' troppo, in quel periodo non ricordo proprio che si facesse attività politica. Beh, singolarmente eravamo più o meno impegnati perchè chi andava a scuola, io avevo vent'anni, alcune esperienze un po' legate ai cortei giovanili ed altro. Il nostro gruppo era disomogeneo da morire, anche tra di noi c'erano persone di diverse età, di diversa maturazione politica, di diversa estrazione sociale

    Ciascuno portava la propria esperienza però quello su cui si convergeva era il fatto che non ci sentivamo di appartenere a nessuna delle forze politiche rappresentate istituzionalmente in quel momento; eravamo di sinistra ma non ci sentivamo rappresentanti né dal PSI né dal PCI, quindi eravamo quelli che in quel periodo venivano definiti extraparlamentari

     Quindi ci accomunava questo, fondamentalmente questo stare insieme. Peppino aveva una figura un po’ così da ... aveva carisma, era molto rigoroso

    All'inizio l’attività politica con interventi all'esterno, comincia con con un'analisi continua e un’osservazione continua di quello che succedeva nel territorio, perché Cinisi e Terrasini avevano un territorio già abbastanza devastato dalla speculazione edilizia. C'è un vero e proprio saccheggio: alcune fasce del territorio che vanno, diceva Peppino, da San Cataldo all'aeroporto e alla torre dell'Orsa, che sarebbe il confine del territorio di Cinisi lato Carini, quel territorio è martoriato dalla speculazione edilizia e dal saccheggio, cioè troppo cemento. Un territorio eccessivamente cementificato e che rischiava di essere ancor più cementificato

    Chiaramente, una volta che si parlava di speculazione edilizia, la speculazione edilizia era in mano alla mafia. Il nome principale che usciva fuori sempre era il nome di Gaetano Badalamenti. Assieme a lui il nome di Finazzo

 

    Ricordo naturalmente era sempre la mafia era anche ricordo molto bene con qualche diciamo difficoltà successiva ricordo molto bene che diciamo ci fosse quasi una distanza indubbiamente Peppino Impastato aveva una lucidità che noi non avevamo noi non vivevamo quella realtà e non ci rendevamo conto spesso i suoi interventi in qualche modo erano seppure bonariamente in conflitto con un atteggiamento allora in quegli ultimi anni soprattutto nel ‘77 nel ‘78 erano diffusi che erano interpretati temo giustamente come in fondo un disimpegno Peppino interveniva cercando di trasmettere quello che lui di cui aveva percezione

 

era un continuo tutta la sua attività era una continua denuncia di farti piccole e grandi

 

Peppino Impastato faceva delle denunce contro la mafia di Cinisi contro i traffici della droga e delle armi e faceva pure campagna di controinformazione contro una sinistra lui chiamava la sinistra di governo che non faceva niente per impedire queste cose l’oggetto di questa sua attività diffamatoria era don Tano Badalamenti che chiamava Tano seduto il sindaco di Cinisi che lui chiamava Geronimo Stefanini e invece si chiama Gero Di Stefano l’onorevole Pandolfo lui praticamente tutto quello che c’era da bloccare tutto quello che c’era di illecito da bloccare tentava sempre di farlo e non con metodi violenti ma con metodi che sono credo la democrazia in un altro paese europeo

 

sempre contro l’uso della violenza sempre contro l’uso delle droghe sempre anche in maniera molto ironica nei confronti sia della violenza che delle droghe

 

ironizzava su fatti della vita politica locale di Cinisi e Terrasini e ironizza anche sulle persone e quindi anche su Badalamenti

 

Era un pacifista insomma lui non era un tipo preferiva usare l’ironia la parola ma non era un violento

 

Impastato no Impastato era legato alla sinistra storica più che altro per cui veniva da una formazione da lontano in questo senso no no era per la politica normale non era condivideva non era d’accordo con questi gruppi che provenivano dall’estrema sinistra e avrebbero preso una strada diversa dal lavoro politico dall’impegno all’interno di un contesto costituzionale

Peppino non è mai stato un violento di attentati non si è mai parlato in nessun modo ma neanche di manifestazioni più violente che non arrivassero a quei limiti perché Peppino non è mai stata una persona violenta in quel periodo e facendo attività politica era normale che se ne parlasse però ripeto Peppino non era un violento e l’ha sempre criticata

 

No nel modo più assoluto Peppino era una persona assolutamente incapace di praticare la violenza o di fare violenza assolutamente commentavamo i fatti di terrorismo soprattutto in quegli ultimi mesi le occasioni erano tantissime quotidiane perché eravamo in pieno sequestro Moro e quindi i commenti che facevamo erano rispetto al terrorismo negativi nel senso che non condividevamo quella quei con i metodi di lotta quelle scelte estreme e allora per esempio c’era un dibattito interno anche al quotidiano lotta continua che era un quotidiano che seguivamo con attenzione e che si poteva sintetizzare con un’espressione particolare insomma discutibile quanto si vuole ma particolare

 

Avevamo una posizione comune e allora eravamo né con lo Stato né con le BR eravamo nelle posizioni vicine al partito radicale e quelle che poi furono del partito socialista di Craxi

 

Più o meno la posizione che riuscivamo a condividere un po’ di più era questa perché né con lo Stato intendevamo dire né con quello Stato quel governo quel tipo di sistema di regime in quegli anni insomma né con le BR

 

lui si metteva sopra un palco di fronte al bar dove noi diciamo dove noi stazionavamo sempre che poi c’era in questo bar c’era di tutto c’erano giovani di destra giovani di sinistra di fronte al bar c’era un sedile di pietra mi ricordo che lui legava c’era un palo della luce legava un lenzuolo là con la scritta organizzava un comizio sempre preventivamente andando in caserma a fare la relativa richiesta di autorizzazione e lui subito così in quattro e quattr’otto ti faceva un comizio

 

Il fatto che si fossero autorizzate le cave in delle zone di particolare pregio ambientale e il fatto che l’autostrada avesse deturpato irrimediabilmente dopo la presenza dell’aeroporto nel nostro territorio la parte rimanente del territorio stesso

 

in particolare per esempio negli anni precedenti al ‘78 c'era c'erano stati diversi interventi di Peppino e del gruppo erano gli anni della costruzione dell' autostrada Palermo Mazara del Vallo che ha interessato il territorio di Cinisi Terrasini perché lo attraversa e in un certo senso ha pure devastato quel territorio perché nel percorso proprio nel tratto fra Cinisi e Terrasini quell’autostrada fa delle curve che Peppino definiva strane e particolari perché erano curve che andavano a evitare i terreni di alcune persone diceva lui e casualmente e poi toccavano i terreni insomma della gente comune parlava sempre di terreni degli amici degli amici in questo per quanto riguarda questa particolare situazione della costruzione della dell'autostrada per altre cose era molto più preciso per esempio quando si riferiva alla costruzione di un approdo turistico da costruito sul litorale prospiciente l'aeroporto di Punta Raisi

 

Peppino ha fatto questo volantino in cui denunciava per esempio la costruzione di una strada che da noi è una strada nella zona di montagna si chiama purcaria questa strada parte e fa qualche km e poi muore in una casa in una grossa casa questa casa è di un certo Palazzolo che …

 

                compagni, lavoratori, cittadini

                all'indomani dell'approvazione del bilancio comunale, con il voto favorevole di pci, psi, pli, msi e  indipendente di sinistra, che consente alle minchie pallide democristiane di amministrare ancora per  molte lune la cosa pubblica, la commissione edilizia ha dato parere quasi favorevole ad un progetto    per la costruzione di un palazzo a 5 piani, presentato dal famigerato Finazzo, "strascina quacina" di  Gaetano Badalamenti, viso pallido esperto in lupara e traffico d'eroina.

                a quanto pare c'è anche il parere del sindaco Bartolotta, uomo bianco dai grossi attributi virili, e dell'ente aeroportuale. infatti il lavoro di scavo per la posa delle fondamenta è già iniziato e      chiunque può vederlo, (in zona mulino).

                questa ennesima provocazione, che trova il suo principale punto di appoggio in alcuni banditi     presenti all'interno della commissione stessa, necessita di una risposta immediata e ci chiama ad un  doveroso compito di chiarificazione. …

… poi di altre denunce c'è sempre del Finazzo il palazzo a 5 piani un palazzo che poi da queste denunce che sono state fatte è stato bloccato dalla magistratura credo

 

                “il progetto è stato bloccato solo ed esclusivamente per merito della controinformazione e dell’opera     di denuncia della sinistra rivoluzionaria”

 

… poi c'è il la denuncia della dello Z10 o PA2 è un porticciolo vicino Punta Raisi nella zona di Punta Raisi che non si non si è mai capito a cosa potesse servire questo porticciolo costruito in in quel posto e uno dei finanziatori un certo Lipari anche questo accusato di mafia negli anni a venire

 

Oltre i comizi c’era qualcos’altro la politica di Peppino era multiforme un volantino diffuso nell’aprile del ‘77 un volantino a firma lotta continua in cui  Peppino parlando anche descrivendo quello che era il quadro politico amministrativo che reggeva Cinisi in quegli anni faceva capire chiaramente quali rapporti di connivenza ci fossero fra la cosca mafiosa e questi amministratori richiamava in maniera dura e aspra i due partiti della sinistra storica alle loro responsabilità perché avevano in Giunta e in consiglio comunale approvato progetti perlomeno discutibili se non proprio invece da bocciare e Peppino fa anche il nome anche in questo volantino di Gaetano Badalamenti di Giuseppe Finazzo e del Palazzolo

 

                Chiediamo poi al  PCI e al PSI che rendano pubblicamente conto del loro comportamento politico tenuto negli ultimi anni. E precisamente:

1)      Del loro voto favorevole rispetto al finanziamento di 11 milioni, relativo alla strada Siino-Orsa (delibera n. 65 del maggio ’76), soldi finiti nelle tasche dello stesso Finazzo; (parrineddu);

2)      Della costruzione della strada “purcarìa” quando i loro rappresentanti in consiglio comunale facevano parte della giunta e ricoprivano gli incarichi rispettivamente di vicesindaco e assessore ai lavori pubblici;

3)      Del loro silenzio cimiteriale rispetto all’opera di saccheggio pianificato del territorio, sia all’interno della giunta che a livello di consiglio comunale;

4)      Del loro voto favorevole, infine, sul bilancio di quest’anno, che rappresenta una cambiale firmata in bianco ad un manipolo di cialtroni e di lazzaroni incalliti.

       “… mentre l’ultimo tratto circa 150 meri di strada è costato qualcosa come 11 milioni quel           rifinanziamento è stato votato da tutti i partiti che componevano allora la maggioranza  amministrativa compreso il partito comunista italiano e che allora aveva il vice-sindaco e compreso il artito socialista italiano che allora aveva l’assessorato ai lavori pubblici in carico e che veniva ricoperto da Salvatore Zangara posso citare anche il numero della delibera …”

         Di fronte ad una simile situazione, noi diffidiamo questi partiti cosiddetti di sinistra e per l’ultima volta li richiamiamo alle loro responsabilità politiche e sociali: o con la mafia e la Dc, o contro la mafia e la dc. Abbiamo comunque materiali sufficienti per un vostro definitivo sputtanamento.

                Marzo 1977      

                Firmato Lotta continua  

 il nome di Badalamenti lo faceva dalla mattina alla sera

 rivestiva secondo Peppino il ruolo di capo mafia capo cosca e quindi responsabile di tutta l’attività della famiglia mafiosa

 gli aveva attribuito il ruolo di capo mafia di Cinisi Peppino sosteneva che l’organizzatore che alle spalle di tutto quello che succedeva nel territorio di Cinisi ci fosse Gaetano Badalamenti

 


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