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9maggio'78 testimoni partecipi raccontano

parte terza: lunga e buia, la notte: nel dubbio, ansia e paura


    Ci siamo incontrati al bar poi siamo andati alla caserma lui ha parlato con il maresciallo perché doveva fissare un comizio è mancato una mezz’oretta poi è venuto mi ha detto che il maresciallo gli aveva fatto gli auguri perché ormai era sicuro che sarebbe stato eletto

 

     La sera prima di essere ammazzato eravamo a radio aut eravamo seduti alla radio e stavamo sentendo la trasmissione che c’era sull’altra radio che avevano fatto un’intervista a lui eravamo messi che parlavamo sentivamo la trasmissione poi ad un tratto Peppino aveva detto che avevano cancellato la parola mafia che lui aveva detto

 

    Il pomeriggio ero lì a radio aut perché Peppino aveva fatto questa intervista ad una radio di Terrasini e stavamo riascoltandola registrazione

 

    Mi ricordo che il pomeriggio sono andata alla radio lui era lì seduto nella poltrona e mi ricordo che Peppino era un poco seccato lui insomma era turbato era un po' incazzato perché gli avevano censurato la parola mafia poi io sono andata a casa e poi la sera io non sono più andata alla radio perché i miei non mi hanno fatto uscire e non sono più uscita perché ma in quel periodo in famiglia l’atmosfera era un poco un po’ calda diciamo i miei la sera facevano un po' di difficoltà a farmi uscire perché vabbè sì anche noi io come collettivo femminista avevo fatto già un comizio pochi giorni prima e i miei l'avevano presa male insomma e quindi quella sera ho ritenuto vabbè tanto alla fine ci sono loro a discutere poi ci vediamo domani

 

    Lo vidi la sera dell’8 o poco prima o attorno alle 8 di sera praticamente avevamo passato una parte del pomeriggio ad ascoltare una trasmissione messa in onda da una radio di Terrasini radio Terrasini centrale avevano fatto un'intervista a Peppino quale candidato nella competizione elettorale in corso a Cinisi quale candidato di democrazia proletaria e in quella trasmissione Peppino in alcuni passi cita dice la parola mafia una volta riferita alla DC la DC è uguale alla mafia o qualcosa del genere e la parola mafia viene coperta immediatamente da un suono quindi viene diciamo quello che abbiamo pensato in quel momento Peppino viene censurato in quella intervista tutte le volte che vuole pronunziare la parola mafia abbiamo commentato quell’intervista Peppino aveva dato già l'appuntamento per le 21 avremmo dovuto mettere a punto le ultime iniziative per la campagna elettorale che si sarebbe chiusa Il venerdì successivo e avremmo dovuto quindi preparare una scaletta per i contenuti di questo ultimo comizio cosa che si faceva collettivamente e avremmo dovuto discutere anche

 

    Di riproporre di nuovo quella mostra che abbiamo fatto il 7 lui aveva intenzione di riproporre quella mostra sul territorio e poi mentre eravamo lì già quasi alzati che c’è ne stavamo andando per fissare l’appuntamento per le 9 dovevamo andare a cena arrivò Giovanni Riccobono e lui stava davanti le scale a parlare con alcuni compagni e appena Peppino è sceso è andato mi sono avvicinato ed era preoccupato perché ci parlava di qualcosa di butto

 

    Peppino stava uscendo dalla radio e stava andando via e mi hanno riferito che quella sera ci sarebbe stata un’altra riunione e quindi proprio per questo Peppino stava andando via un po’ prima quindi vidi Pepino andare via con la sua 850

 

    Lavoravo a Palermo un negozio di tessuti all'ingrosso da Amenta Giuseppe mio cugino e nel pomeriggio ero a Palermo mio cugino mi ha chiamato in disparte e mi ha chiesto di non andare in paese quella sera dice ma tu non andare in paese perché può succedere qualcosa di grosso e io chiedo ma che cosa succederà che cosa dice non lo so succederà qualcosa di grosso io no te lo so dire me l'ha detto mio fratello io dopo una mezz'oretta ho preso la macchina e sono tornato in paese sono arrivato verso le 8 meno 10 a radio aut e questa è l'ultima volta che vedo che Peppino io questa notizia  l'ho riferita a due compagni che erano in balcone io ne ho parlato con Giosuè Maniaci e con Guido Orlando i quali mi hanno detto senti noi alle 9 dobbiamo rivederci qua perché abbiamo un appuntamento per stilare un programma sulla campagna elettorale al che ho soprasseduto ho detto ci vediamo alle 9 e ne parliamo con Peppino

 

    Successe che Peppino andò via

 

    Dopo il ritorno da Napoli dopo diciamo essermi riposato a casa io sono sceso alla radio avevo proprio quel desiderio di raccontare a tutti in particolare a Peppino quello che era successo e quello che avevamo fatto anche come radio aut anche in quella lì occasione sono arrivato alla radio e Peppino non c’era

 

    Lui era uscito dalla radio dicendo che andava dai suoi perché erano arrivati anche tra l’altro dei parenti suoi dall'America il tempo di salutarli mangiare qualcosa e sarebbe tornato immediatamente alla radio a Terrasini

 

    Quando ci siamo rivisti alle 21 alla radio chi un po’ prima chi un po’ dopo insomma qualcosa già non andava Peppino non era arrivato passavano i minuti e c'era già una certa apprensione perché alla radio erano presenti quando sono arrivato io alla radio c'era Giovanni Riccobono Guido Orlando e Giosuè Maniaci io ho saputo in quel momento che Giovanni era venuto da Palermo poco prima delle 8 e che un cugino del Riccobono tale Amenta gli aveva detto di non avvicinare a Cinisi in quei giorni di non mettere piede a Cinisi in quei giorni o qualcosa del genere perché sarebbe successo qualcosa di grosso

 

    E là erano già le 9,30 circa e c’erano alcuni mi ricordo c’era Giovanni c’era Faro c’era Benedetto Cavataio e insomma ed altri e Peppino non si presentava e Giovanni ci stava raccontando giusto questo e cominciava ad esserci un po’ di preoccupazione perché tra l’altro Giovanni nonostante fosse arrivato e aveva visto anche lui che Peppino stava andando via non ha avuto il tempo di parlare di questa cosa prima e quindi si era riservato di farlo subito dopo quando ci ci c’era l’incontro programmato è chiaro che abbiamo avuto tutti una strana percezione perchè in quei giorni già c’era stato come dire una tensione strana una preoccupazione probabilmente l’eccitazione per il fatto che si era in campagna elettorale e si era eravamo tutti concitati di questa cosa eravamo tutti presi da questa cosa

 

   C con questa notizia è scattato questa paura che a lui gli succedesse qualche cosa e quando siamo tornati alle 9 già ci siamo visti Peppino non c’era la prima cosa che abbiamo fatto andiamo a vedere se era arrivato a casa perché Peppino alle 9 che non c’era con la notizia noi in quell’ambiente a Cinisi nel 1978 con quella atmosfera noi eravamo preoccupati per lui non per noi

 

    Quindi sé creata una certa apprensione una certa preoccupazione perché Peppino era una persona estremamente puntuale cioè veniva sempre in anticipo rispetto agli orari di appuntamento quindi quando poco dopo le 9 non l'abbiamo visto e dopo aver sentito quello che Riccobono ci ha riferito abbiamo cominciato a preoccuparci

 

    Questa situazione un po’ di nervosismo di apprensione eccetera che in quei giorni aleggiava in tutti noi quella sera si cominciò a presentare molto più e in maniera più evidente e già erano le nove e mezza dieci cominciammo veramente a preoccuparci perché Peppino non veniva insomma

 

    C’era un’aria pesante perché generalmente l’Impastato era molto puntuale quindi difficilmente avrebbe perso una riunione anzi era il primo quindi questo ci preoccupò

 

    Peppino era una persona molto puntuale soprattutto per queste cose a cui Lui teneva e il periodo che era in quel periodo Peppino era una persona caricatissima era felice perché forse sarebbe andato nel palazzo dove lui poteva mettere fuori tutti gli imbrogli che potevano esserci quindi diciamo che in quell'occasione non avrebbe neanche ritardato 10 di minuti

 

    Contrariamente ad altri periodi che era stato magari più cupo più intristito quello era un buon periodo per lui era abbastanza allegro era in forma era non era preoccupato completamente

 

    E cominciammo a ragionare anche se non era facile ragionare in quel momento ma sicuramente e cominciammo a organizzarci per capire dove fosse andato a finire Peppino

 

    Temevamo che fosse successo qualcosa a Peppino tenevamo che fosse stato che fosse caduto in un tranello in un agguato che l'avessero preso perché Peppino era stato fatto oggetto di minacce precedentemente Peppino parlava anche di queste minacce a volte a volte no a volte meno e quando non la faceva lo faceva solo per non per non spaventarci insomma oppure per non esporci perché lui sapeva di essere molto esposto

 

    Peppino frequentemente era abbastanza preoccupato fra l'altro alla radio avevamo fatto mettere un campanello e andavamo ad aprire solo dopo che controllavamo dal balcone

 

    C’era preoccupazione anche perché qualche giorno prima era successa questa cosa era successo questo episodio strano Peppino aveva ad un certo punto la macchina posteggiata alla stazione dove viveva sua zia era stato aggiunto dello zucchero nel carburante nella benzina nella tanca della sua 850

 

    E  fuse il motore  e per il resto del discorso delle  minacce di Peppino comunque è lungo io ricordo che intorno al ‘73 mi fece vedere delle lettere di minaccia di morte a proposito di soprattutto di una lotta che Peppino stava conducendo in favore degli edili di Cinisi

 

    Peppino in quegli ultimi mesi in quelle ultime settimane era invece tutt'altro che abbattuto era lo vedevo molto carico molto caricato molto motivato con molta voglia di fare e il fatto che avesse deciso di candidarsi già prometteva una maggiore disponibilità a tanti altri impegni successivi e lui di tempo non era uno che ne avesse tanto perché già erano tanti gli impegni e le ore che dedicava alla radio però lo vedevo proprio determinato a ad accettare quella competizione elettorale che lo avrebbe sicuramente visto fra i consiglieri eletti 

 

    Quando abbiamo visto verso le nove e un quarto e 20 che lui non veniva io con Benedetto Cavataio e credo Giosuè Maniaci con la 500 di Benedetto

 

    Ci siamo messi a cercarlo per le strade che pensavamo Peppino avesse dovuto percorrere per tornare a casa per ritornare alla radio e quant’altro

 

    Siamo andati in paese io sono sceso a casa di Peppino ho bussato ma quando mi ha aperto Felicetta la cognata di Peppino poi è venuto anche Giovanni io ho chiesto di Peppino mi hanno detto no non si è visto

 

    La sera dell’8 – 9 maggio noi avevamo degli ospiti venuti dagli Stati Uniti delle cugine e in pratica eravamo a cena aspettavamo Peppino Peppino che ritardava abbiamo iniziato a cenare arriva Giovanni Riccobono lui non mi ha fatto preoccupare mi ha detto no no sicuramente sarà in qualche posto però noi aspettavamo lui noi con i nostri cugini abbiamo continuato la cena io onestamente devo dire che ero tranquillo pensavo che la situazione fosse sotto controllo non ero molto preoccupato abbiamo continuato la cena abbiamo continuato tutto ci siamo addirittura fatti anche una passeggiata fuori con i cugini poi siamo rientrati

 

    Alcuni sono andati a Cinisi a vedere se fosse dal fratello o dalla zia che abitava alla stazione altri da qualche conoscente altri hanno fatto un giro in paese a Cinisi alla radio restiamo in due persone io e Guido Orlando perché qualcuno doveva restare alla radio però i compagni che erano usciti con diverse auto per fare quel quelle ricerche insomma avevano detto che sarebbero tornati comunque per farci sapere qualcosa noi siamo rimasti alla radio per un po' dopodiché io e Guido Orlando abbiamo pensato di uscire dalla radio e metterci in macchina a una certa distanza dalla radio per vedere se c'erano dei movimenti strani nelle vicinanze della radio pensavamo che qualcuno siccome già avevamo il presentimento che qualcosa di irreparabile fosse successo a Peppino che qualcuno potesse progettare chissà quale altra azione ai danni della radio saremo stati fuori io e l'altro compagno un'oretta poi sono tornati i primi da Cinisi ci hanno detto che non trovavano Peppino che di Peppino non si sapeva nulla non era dalla zia non era in casa dalla madre il fratello non l’aveva visto non era da qualche conoscente come qualcuno di noi aveva pensato e non era stato al bar perché c’era stato un altro compagno Vito Lo Duca in quella fascia oraria in quel bar e non l’aveva visto

 

    C’era un’aria quella sera c’era un’aria pesante brutta perché c’era la paura negli occhi

 

    Io l'otto maggio non sono stato alla radio. L'ultima volta che ho visto Peppino è stato verso mezzogiorno si commentava il comizio che aveva fatto il giorno prima domenica. Passeggiavo a piedi nel corso, assieme a Matteo, e ho incontrato Benedetto e Giosuè che mi hanno chiesto se avevo visto Peppino ho risposto di no non l'ho visto dopo che mi hanno informato che cercavano Peppino, sono andato a prendere la macchina e sempre con Matteo ho continuato a passeggiare nel corso più tardi ho incontrato Carlo che mi ha chiesto se avevo visto Peppino, erano ormai verso le ventidue e trenta, gli ho risposto che forse era andato in qualche pizzeria pensando che c'era Pino un compagno di Milano "saranno assieme" loro sono andati a cercare io ho continuato a passeggiare sempre con la macchina ad un certo punto mi sono accorto che una macchina mi stava dietro con una certa frequenza mi accorgevo di più perchè aveva un faro diverso dall'altro un po' allarmato da quello che mi aveva detto Carlo mi sono messo in guardia questa macchina mi ha seguito a lungo, su e giù per il corso, le case popolari, la piazza....

 

    Ci siamo divisi in diverse macchine e abbiamo cominciato le ricerche in tutta la fascia che da Terrasini porta verso Cinisi e poi verso verso l'aeroporto con Faro di Maggio credo ci fosse anche Guido Orlando forse anche Benetto Cavataio comunque io ero con Faro di Maggio noi abbiamo pensato siccome gli altri sarebbero ripassati da Cinisi per vedere di incontrare qualche compagno nella speranza che qualcuno avesse comunque visto Peppino o la macchina di Peppino che era inconfondibile e noi abbiamo deciso di fare la parte bassa tra Cinisi a Terrasini e poi oltre


    Per un altro poco abbiamo fatto una sorta di gruppetti a tre a tre Ci siamo messi nelle macchine in 3 macchine e abbiamo un po' girato soprattutto nei posti dove Peppino che so  qualche compagno che magari non si vedeva da tanto tempo che so un certo Biundo che veniva da Milano o un'altra ancora dove lui di solito così andava a passare qualche pomeriggio qualche sera un certo Nino Lupo cioè erano dei tentativi che abbiamo fatto e quindi verso le 11 quando abbiamo visto che ormai non lo trovavamo abbiamo pensato bene di setacciare tutte le stradine tutti i vicoli che dal paese portano verso Punta Raisi

 

    E io presi la mia macchina la 127 e li seguì per un poco abbiamo fatto credo il tragitto che faceva di solito Peppino che era quello che passava dal lungomare di Cinisi e risaliva verso il corso di Cinisi e anche la non abbiamo visto niente di strano ed abbiamo pensato di dividerci ognuno faceva un percorso diverso insomma io ad un certo punto credo rimasi solo in macchina e ogni tanto avevamo dei punti di riferimento dove incontrarci per vedere se c’erano delle novità e mi ricordo che io feci tutto il giro del lungomare della spiaggia magaggiari e mi feci tutta la strada che costeggiava le piste dell’aeroporto  

 

    Abbiamo fatto tutte le trazzere a scendere e a salire lato monte quindi lato mare che poi sono chiuse dalla recinsione della pista le abbiamo fatte tutte e abbiamo fatto poi le trazzere solo a destra perché la pista e la recinsione è molto vicina alla strada quindi solo trazzere lato monte mi pare che ce ne siano tre molto brevi chiuse perché subito dopo un po' più sopra c'è la ferrovia in queste non siamo entrate perché intanto erano strette e quindi si vedeva si intravedeva la fine della trazzera perché erano corte e non si vedeva puntando i fari in avanti non riuscivamo a vedere niente se avessimo visto un’auto una macchina la macchina di Peppino saremmo anche entrati ma non vedendo niente siccome pensavamo di avere difficoltà di manovra arrivando in fondo siamo tornati subito indietro e proseguivamo a fare ricerche nelle trazzere più avanti

 

    In macchina eravamo con la renault 5 di Faro Di Maggio color aragosta Faro era alla guida io a destra nel sedile davanti e dietro c’erano anche Andrea Bartolotta e Faro Sclafani. A noi toccò di cercare nelle strade che andavano dalla radio verso Cinisi nelle strade che costeggiano l’aeroporto

 

    Una stradina piccolissima strettissima e molto buia abbiamo fatto un cento metri con le luci essendo di notte con le luci abbiamo messo le luci lunghe e non si vedeva niente non si vedeva né il casolare né che ci fosse uno spiazzo completamente quindi abbiamo fatto marcia indietro e abbiamo continuato a cercare nelle altre strade

 

    Tra l’altro io personalmente arrivai quasi vicino al posto poi dove fu

 

    Quella sera se avessimo deciso di continuare per altri 20 metri in quella stradella forse sarebbero cambiate le sorti di quella storia che ci riguarda che riguarda Peppino chissà se Peppino sarebbe ancora vivo o se a saltare in aria con l’esplosivo ci sarebbero stati anche altri compagni

 

    Anch'io ho fatto un po' di ricerche con Matteo dopo aver fatto benzina mi sono messo a girare fino alle due di notte fuori del paese abbiamo fatto la strada delle scuole, quella del campo sportivo ... non ho visto nulla di particolare mi convincevo sempre di più che non era successo niente una voglia che avevo di convìncermi

 

    Poi siamo tornati a Cinisi abbiamo incontrato gli altri con le altre macchine tutti dicevano che non non c'era traccia né di Peppino nè della macchina in nessun posto abbiamo pure sul corso incontrato alcuni compagni del PCI abbiamo chiesto a loro ma di Peppino non sapevano niente quella sera e anche loro appena abbiamo detto che Peppino non era venuto l'appuntamento delle 21 per una riunione alla radio loro hanno pensato le stesse cose che abbiamo pensato noi



 

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